La salute della cellula inizia dall’antiossidante
Con la lipidomica si riesce ad individuare se sono presenti nelle membrane eritrocitarie degli sbilanciamenti dovuti a stress ossidativo in modo da mitigare questo stato apportando ove possibile cambiamenti allo stile di vita e migliorando le abitudini alimentari, ricorrendo eventualmente ad integratori specifici.
L’alimentazione ottimale dovrebbe contenere macro e micro nutrienti nelle giuste quantità ed essere ricca di antiossidanti. Tra queste ultime sostanze rientrano alcune vitamine nonché altri composti classificati come bioattivi (flavonoidi, antocianine, lignani, ecc.).
Fonti di antiossidanti
Gli alimenti che più ne sono ricchi sono la frutta, la verdura e le bevande di origine vegetale (tè, caffè, succhi, ecc.)
Organismi quali EFSA e USDA sconsigliano o vietano l’utilizzo di presunte proprietà antiossidanti di vari alimenti ottenute con metodiche di laboratorio (ORAC, TEAC, TRAP, ecc.) o ricavate da studi in vitro.
In accordo con questa linea, si esclude pertanto l’utilizzo di tabelle e di elenchi di cibi ordinati in base al relativo potere antiossidante a meno che non riguardino studi in vivo. Per le indicazioni fornite ci si è basati su alimenti per i quali esistono validazioni riguardo la loro efficacia antiossidante .
Radicali liberi e Antiossidanti
I radicali liberi (RL) sono specie chimiche reattive per la presenza nella loro struttura di elettroni (e– ) spaiati, che li rendono altamente instabili. Essi tendono a stabilizzarsi sottraendo gli e– mancanti ad altri atomi o molecole (DNA, lipidi, proteine) con formazione di nuove specie radicaliche, e produzione di danni cellulari di grave entità.
I RL sono prodotti anche nei normali processi fisiologici, (respirazione aerobica, alcuni processi enzimatici, reazioni immunitarie), e possono avere origine esogena, prodotti da inquinamento atmosferico, radiazioni ultraviolette (UV), agenti chimici e stress.
A proteggere le biomolecole dall’attacco dei RL, sono gli antiossidanti (enzimatici e non enzimatici) che reagiscono con i RL impedendone gli effetti dannosi.
L’ eccesso di RL crea uno squilibrio con gli antiossidanti, con conseguente insorgenza di stress ossidativo, responsabile di gravi danni cellulari. Esso è associato a numerose patologie (cardio-circolatorie, diabete, cancro, patologie neurodegenerative), e, non ultimo, a invecchiamento cellulare.
Tra i bersagli primari dei RL sono i lipidi polinsaturi (PUFA) che subiscono perossidazione, con gravi danni strutturali e funzionali delle membrane cellulari.
E’ importante che l’organismo disponga di sistemi antiossidanti efficaci che contrastino, meglio se sinergicamente, gli effetti dannosi di una iperproduzione di radicali liberi.
La carenza di antiossidanti non enzimatici va compensata con un’ adeguata supplementazione.
La corretta combinazione di anti-ossidanti liposolubili (Vitamina E, Coenzima Q10, Astaxantina, Trans-resveratrolo) e idrosolubili (Vitamina C), garantisce protezione e stabilizzazione delle membrane cellulari (ambiente idrofobico), e nell’ambiente acquoso intra- e intercellulare (a. idrofilico) permette di neutralizzare i RL indotti, ad es. da UV.
- Il 8 Maggio 2015