AUTISMO – le carenze “spia” a livello cellulare
Pubblicazione scientifica
del gruppo di ricerca di Carla Ferreri
Oggi 29/08/2017 è uscita la pubblicazione su Scientific Reports di Nature di alta predittività per l’autismo utilizzando per la prima volta la membrana cellulare del globulo rosso maturo esaminata mediante due metodiche: BIOFOTONICA (esame al microscopio con identificazione iperspettrale della luce scatterata) + LIPIDOMICA (esame della composizione dei grassi della membrana).
A mettere a punto l’innovativo metodo, descritto nel lavoro scientifico, il gruppo di Carla Ferreri del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna che da tempo studia la membrana cellulare ed il suo stato di “equilibrio” come elemento-chiave per la salute umana, collegato alla nutrizione ed al metabolismo. Ora si è riusciti a dimostrare l’utilità di due metodi analitici combinati per esaminare la membrana a livello molecolare in dettaglio.
La membrana cellulare:
elemento chiave per la salute umana
“Il metodo mette in luce carenze ‘spia’ dell’autismo a livello cellulare, ma apre anche la strada a forme di lotta alla malattia che passano attraverso la nutrizione o l’integrazione nutrizionale”, spiega Carla Ferreri e continua “una grande novità è che sono state utilizzate le membrane dei globuli rossi, cellule ‘reporter’ dello stato dei vari tessuti, come quello nervoso, non raggiungibile in un essere vivente. Il globulo rosso può essere una cellula segnalatrice di squilibrio, e la precisione raggiunta dai due esami consente di valutare e diagnosticare la differenza tra una cellula malata e una sana“.
Il protocollo analitico scientificamente validato
Il protocollo analitico e’ stato messo a punto dalla ricercatrice Carla Ferreri, autore di riferimento del lavoro scientifico che riporta l’applicazione su un gruppo di bambini con diagnosi di autismo (molto eterogeneo per sintomi) e su bambini sani di eta’ simile, tramite un piccolo prelievo di 20-30 gocce di sangue. Il team multidisciplinare con aspetti biochimici dell’UNIBO (Marini), clinico-molecolari (Ghezzo) e statistici (Comune di BO) ha svolto un eccellente lavoro sull’autismo e sulle caratteristiche degli eritrociti (PLOSONE 2013, Disease Markers 2015), insieme al responsabile del Centro Autismo Regionale Emilia-Romagna, dott.ssa Paola Visconti dell’Ospedale Maggiore, Bologna.
Quali prospettive e passi successivi si aprono con questa scoperta? I ricercatori sono orientati gia’ a considerare l’autismo da un punto di vista multidisciplinare e molecolare. Infatti, continua Carla Ferreri, “con la pubblicazione di queste due metodiche c’e’ la possibilita’ reale di monitorare un largo numero di bambini, affidandosi all’alta predittivita’ dei risultati ottenuti ma anche alla forza della “nutrizione in senso molecolare”, come mezzo specifico per intervenire miratamente sullo squilibrio che caratterizza questa malattia. Ricordiamo che le disfunzioni metaboliche dei bambini sono in aumento, basti pensare all’obesità, ma a livello molecolare si applica molto poco di quanto invece la scienza ha già chiarito l’importanza.”
Per saperne di più visita anche:
- link alla pubblicazione scientifica: https://www.nature.com/articles/s41598-017-10361-7
- notizia condivisa su adnkronos salute: http://www.adnkronos.com/salute/2017/08/29/test-precoce-per-svelare-autismo-gocce-sangue_2lfAVex4EUFbRByNXZLbnJ.html
- Il 29 Agosto 2017