Attenzione alla salute e tradizione del territorio italiano
La comunità scientifica sta raccogliendo studi sul legame tra il miglioramento dello stato di salute e il consumo di mirtilli e le evidenze pubblicate aggiungono motivi per non far mancare questo frutto gustoso dalle nostre tavole.
Prima di rivolgerci a fantomatici superfoods dai nomi esotici e da filiere non controllate (Tibet, foresta amazzonica, ecc.) portati alla ribalta da diete commerciali o da personaggi televisivi, sarebbe meglio guardare più vicino a noi.
I cibi a km 0 (prodotti locali) hanno numerosi vantaggi, tra cui ricordiamo:
- il basso impatto ambientale (trasporto, coltivazione);
- il carattere etico (maestranze impiegate);
- l’igiene degli alimenti (procedure di legge dal raccolto ai processi di lavorazione).
Non ultima, la considerazione che frutti tipici della flora mediterranea hanno accompagnato la nostra evoluzione per migliaia di anni creando uno stretto rapporto benefico tra alcune sostanze in essi contenute (es. antiossidanti) e il nostro DNA.
Al concetto di km 0 si affianca quello di stagionalità: consumare verdura e frutta nel periodo del loro raccolto. Questo abbinamento restringe però la finestra temporale di consumo dei mirtilli.
In questo caso si può utilizzare un prodotto preparato, come ad esempio un nettare ottenuto dalla spremitura di mirtilli appena raccolti, senza conservanti e senza aggiunta di acqua, che fornisca le garanzie di mantenimento di quei phytochemicals che lo rendono un vero e proprio nutraceutico oltre che un ottimo prodotto dissetante e gustoso.
Un prodotto con queste caratteristiche può inserirsi a pieno titolo tra le 5 porzioni di frutta e verdura previste dalle linee guida della corretta alimentazione.
Con i mirtilli si possono preparare dei veloci ‘frozen’ o del gelato salutare, di cui proponiamo la ricetta.
In ogni modo bisogna usare solo prodotto fresco o nettare naturale ottenuto da semplice spremitura, a causa di contaminazioni (ultimamente di epatite A in Italia) che non cessano di presentarsi nei prodotti surgelati.
I Cibi Funzionali
l concetto di cibo funzionale, è che l’alimento, oltre a soddisfare il fabbisogno nutrizionale dell’organismo, deve anche costituire uno strumento per la prevenzione e la cura di malattie e patologie, possibilmente abbinato ad una corretta attività fisica.
In generale, il termine “funzionale” mette in evidenza che, unitamente alle specifiche proprietà del nutriente, il prodotto può essere ottimizzato da componenti addizionate all’alimento (pre- e probiotici) o somministrate come supplemento (omega-3), o, infine, che da esso siano state eliminate o modificate (glutine, lattosio), in modo da renderlo più salutare.
Un alimento che possegga naturalmente più proprietà “funzionali” al benessere e alla salute, sarà certamente più biodisponibile nell’organismo che lo assume.
I cibi funzionali naturali hanno, tra l’altro, proprietà anti-ossidanti, anti-mutageniche, immuno-modulatorie, anti-infiammatorie, anti-microbiche, anti-virali, anti-ipertensive, stimolatorie della funzione gastro-enterica.
Le componenti funzionali attive sono vitamine e minerali, colture batteriche, fibra, olio di pesce o acidi grassi n-3, estratti vegetali.
I c. funzionali sono ormai una realtà anche sul mercato alimentare italiano.
Sono reperibili, ad esempio, cereali arricchiti in vitamine, latte con acidi grassi essenziali, calcio e vitamine, olio con gamma orizanolo
Articolo a cura di:
Dr. Francesco Bonucci – Biologo Nutrizionista
Prof.ssa Maria Rosaria Faraone Mennella – Professore di Chimica Biologica Univ. Federico II di Napoli
- Il 4 Giugno 2015